16 Nov

Comunicato Stampa

A Teramo il 1° Convegno regionale delle cooperative sociali

Migranti: problema o risorsa? Risposte e testimonianze delle nostre associate.

 

Si è svolto Venerdì 10 Novembre alle ore 10.00 presso la Sala Tesi del Polo Didattico “Silvio Spaventa” dell’Università di Teramo il convegno “Migranti: Problema o Risorsa? Risposte e testimonianze delle nostre associate” organizzato da Legacoop Abruzzo in collaborazione con LegacoopSociali e l’Università di Teramo.

L’incontro è stato l’occasione per affrontare la questione migratoria e il suo impatto sulla società e sull’economia locale.

I lavori sono stati moderati dal Vicepresidente Legacoop Abruzzo Gennarino Settevendemie con un’abile regia.

Ad aprire il tavolo di interventi è stato Luca Mazzali, Presidente Legacoop Abruzzo che ha iniziato dicendo che “il convegno odierno è il secondo evento del 2023 dedicato ai settori della cooperazione Legacoop Abruzzo dopo quello del settore Pesca che si è svolto in maggio. Il tema dei migranti è un tema di attualità a livello nazionale, come Legacoop Abruzzo e come Legacoop in Generale da sempre cerchiamo, attraverso politiche di accoglienza e di inclusione, anche per compensare il tasso di natalità negativo del nostro paese, di dare una risposta attraverso una politica migratoria intelligence che consenta di verificare l’accesso, fare un percorso formativo fino all’inserimento sociale e lavorativo.” Ha continuato fornendo i dati delle cooperative sociali aderenti a Legacoop Abruzzo che sono 42, hanno un patrimonio netto di 9 milioni, 1.272  Soci, un fatturato 40 milioni e 1650   dipendenti, evidenziando che i dati indicati sono sottostimanti in quanto  non considerano  quanto prodotto in Abruzzo da altre cooperative Legacoop con sede in altre regioni e che hanno vinto gare d’appalto in Abruzzo. Ha poi presentato «Il Manifesto del lavoro cooperativo» presentato il 6 novembre al CNEL dal Presidente Nazionale Simone Gamberini la cui finalità è quella di avviare un nuovo patto pubblico privato per contrastare il lavoro povero e le basse retribuzioni e introdurre nelle gare pubbliche, meccanismi che escludano dal ribasso il costo del lavoro e riconoscano automaticamente gli aumenti contrattuali. Tema molto importante per le cooperative sociali.

 

Il Rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni accademiche e cooperative sociali per favorire l’integrazione, annunciando la disponibilità delle aule universitarie per futuri incontri di crescita e confronto. Ha poi evidenziato un dato molto significativo e preoccupante per la nostra società, ovvero la diminuzione del 30% del numero dei ragazzi che frequentano le scuole superiori  a causa della scarsa natalità, nonostante la presenza di studenti stranieri regolari. A conclusione del suo intervento ha evidenziato il proficuo rapporto professionale che da anni l’Università ha con la cooperativa di tipo B Blu Line, associata Legacoop Abruzzo, che si occupa della gestione della mensa.

 

Per la Regione Abruzzo è stato presente l’Assessore Pietro Quaresimale, con delega alle Politiche Sociali, che nel suo intervento ha  evidenziato l’importanza di momenti di confronto, come questo organizzato da Legacoop Abruzzo, tra tutti i soggetti istituzionali e del terzo settore che gestiscono  i flussi migratori,  sottolineando l’importanza di combattere l’illegalità e lo sfruttamento delle risorse immigrate e attivare tutti i percorsi per garantire una vera integrazione sociale e lavorativa,  ribadendo la disponibilità della Regione ad ogni confronto che si rendesse necessario.

 

 

Il Sindaco di Teramo e Presidente ANCI Abruzzo, Gianguido D’Alberto, che ha portato anche i saluti del Presidente Nazionale  ANCI Decaro, ha evidenziato nel suo intervento la questione che “In un sistema di governance multilivello è lo Stato insieme a regioni, autonomie locali e in collaborazione con le associazioni del terzo settore, a favorire l’integrazione dei cittadini stranieri. In tale sistema, sempre più rilevante è il ruolo che negli anni hanno assunto gli enti locali non solo nella gestione ma anche nella pianificazione degli interventi e nella effettiva erogazione di misure in materia di inclusione dei cittadini immigrati. Parallelamente, il Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), ovvero la rete dei Comuni che ne fanno parte, costituisce il perno attorno a cui ruota un sistema di accoglienza sostenibile, diffuso e controllato, indispensabile per la buona riuscita dei percorsi di integrazione e strumento facilitatore dei percorsi di cittadinanza per un nuovo welfare universale.

Ha inoltre posto l’accento sul tema degli immigrati minorenni non accompagnati (circa 16.000 solo nel 2023): evidenziando che è  una questione che va affrontata in modo metodico strutturato dai comuni e dai sindaci.

“E’ partendo proprio dal ruolo centrale dei Comuni e dalle iniziative realizzate dai progetti aderenti alla rete SAI, con il contributo delle associazioni del terzo settore che si è creata l’ossatura del sistema di accoglienza” – ha aggiunto Virginia Costa, Responsabile del Servizio Centrale del SAI.Oggi ci sono oltre 900 progetti finanziati che coinvolgono oltre 2000 Comuni nell’accoglienza che non hanno problemi di convivenza. Questo è possibile perché i comuni lo hanno fatto in maniera consapevole e le misure di accoglienza si sono andate a inserire all’interno della compagine dei servizi locali, avendo come obiettivo principale il rinforzamento dei servizi di welfare predisposti in favore dell’intera comunità, che includano fra i destinatari anche i richiedenti e i titolari di protezione. Questo approccio ha comportato una gestione dell’accoglienza, fortemente complementare e dialogante con il territorio, necessariamente sostenuta da una rete di riferimento, da costruire, mantenere e rinforzare”.  “L’abbandono della propria terra, la ricerca di un nuovo luogo che sia casa, la speranza nel futuro, da una parte, luoghi che devono e possono rigenerarsi, dall’altra, all’insegna della solidarietà e della reciprocità. Sinergie umane ed economiche, dinamiche che generano sviluppo individuale e collettivo, crescita sociale”.

Importante il contributo testimonianza dei due Presidenti delle cooperative aderenti a Legacoop Abruzzo, che ogni giorno affrontano le problematiche oggetto del convegno, ad iniziare il Presidente di Cooperativa Pianeti Diversi, Simone Caner, che  ha voluto  lanciare un messaggio importante e sottolineare la forza della multiculturalità e il valore dell’opera quotidiana e instancabile, fatta di competenza e passione, di enti, cooperative  e comuni, che con professionalità si dedicano all’accoglienza.  Carico di emozione l’intervento della Presidente della Cooperativa Sociale Blue Line, Luciana Farina, da anni impegnata nella promozione umana e l’integrazione sociale di soggetti svantaggiati, che ha portato in sala la testimonianza di una giovane donna immigrata Nigeriana che ha trovato nel nostro paese, con il percorso di accoglienza, “la felicità”.  Con tale testimonianza si è voluto  ribadire l’importanza di creare una rete intorno a queste persone dove  la collaborazione, fra più servizi ed enti, rappresenta la risposta complessiva ai diversi bisogni manifestati.

Elvio Pasca, Anpal Servizi spa – DG Immigrazione e Integrazione – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,  ha  invece illustrato  le linee di azione prioritarie, finalizzate a investire sui percorsi di integrazione socio-lavorativa dei cittadini migranti, con particolare riferimento agli interventi di prevenzione e contrasto al lavoro sommerso e al caporalato, a favore della promozione del lavoro dignitoso e della cultura della legalità.

La conclusione dei lavori è stata affidata al Presidente Nazionale di LegacoopSociali Eleonora Vanni, che ha sottolineato come sia necessario mettere in campo tutti gli strumenti legali e sicuri che possano sottrarre migranti e rifugiati, prima di tutto essere umani, a un destino incerto. Ha continuato il suo intervento mettendo in evidenza come sia importante produrre uno sforzo congiunto tra tutti gli attori presenti anche oggi a questo tavolo ovvero sia istituzioni che operativi, quali appunto le cooperative sociali e gli enti del settore, per la costruzione di un modello di accoglienza e inclusione delle persone con background migratorio al fine di uscire da logiche e pratiche di emergenza, ponendo al centro i principi della sostenibilità sociale, della qualità dell’accoglienza e dell’inclusione, nel rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone. “La cooperazione opera nella direzione di lavorare attraverso piccoli gruppi, nel rapporto con le comunità, con l’accompagnamento alla formazione, all’inclusione, al lavoro perché questa è la modalità che consente di passare davvero, come il titolo del convegno organizzato da Legacoop Abruzzo Migranti: problema o risorsa?, dal pensare alla migrazione come un problema ad una risorsa, perché le persone sono e possono essere per il nostro paese una risorsa importante”.