10 Apr

Neomutualismo e cooperazione: una giornata per immaginare l’Europa che vogliamo

CIRFOOD District – 10 aprile 2025. Un luogo simbolo dell’innovazione cooperativa ospita oggi un dialogo essenziale per il futuro del modello mutualistico europeo. Promosso da Legacoop Emilia-Romagna e Legacoop Produzione e Servizi, l’evento esplora le trasformazioni in atto nel mondo cooperativo e ne rilancia i principi fondanti come chiave per affrontare le sfide di un’Europa plurale, sostenibile e inclusiva.


Daniele Montroni: la cooperazione come infrastruttura sociale

Ad aprire i lavori è Daniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, che sottolinea la necessità di una comunicazione cooperativa forte e paragonabile a quella delle società quotate. Le cooperative, ricorda, non sono realtà residuali ma esempi viventi di welfare aziendale che ogni giorno garantiscono occupazione, servizi e coesione sociale.

L’intervento si snoda attorno a parole chiave come fiducia, formazione e presenza attiva nei tavoli decisionali regionali, con un chiaro riferimento all’articolo 45 della Costituzione, che sancisce la funzione sociale della cooperazione.


Enrico Letta: semplificare per integrare, non deregolamentare

Enrico Letta prende poi la parola per condividere le riflessioni del suo Rapporto per le istituzioni europee, denunciando la frammentazione dei mercati interni. La mancata integrazione genera perdita di competitività, posti di lavoro che migrano altrove e una debolezza strutturale che si traduce in ritardi nel potenziale di scala.

Letta loda il mondo cooperativo come esempio tangibile di inclusione tra piccolo e grande, sottolineando che la chiave non è deregolamentare, ma semplificare con intelligenza.


Andrea Laguardia: nuove frontiere del mutualismo

Con passione, Andrea Laguardia, direttore Legacoop Produzione e Servizi, introduce una tavola rotonda che dà voce a esempi concreti di “neomutualismo”. Nuove forme di governance cooperativa stanno emergendo, capaci di unire partecipazione strategica, sostenibilità e inclusione. La cooperazione oggi si confronta con il mercato, consapevole che i suoi valori costano, ma determinata a non tradire il proprio DNA. “Remunerare il capitale dei soci cooperatori ha un costo, ma è così che creiamo vero lavoro”.


Case Study: Adrilog e il modello di mutualità applicata

Luca Mazzali, presidente di Adrilog, porta in scena una realtà di 2000 lavoratori, cresciuta in 11 anni grazie a un modello di partecipazione strutturata con i clienti. Dalle Srl partecipate ai contratti di consulenza gestionale, ogni passo è guidato dalla volontà di costruire partnership fondate sulla fiducia e sulla legalità, contro la logica perversa del massimo ribasso.

“La cooperazione nel nostro settore – dice – può avere un futuro solo se saprà aggregarsi e cercare la stessa forza finanziaria dei grandi gruppi di capitale”.


Esperienze dal territorio: Zagarese, Montibello e la visione mediterranea

Adriana Zagarese racconta un caso emblematico di acquisizione di ramo d’impresa: non solo salvaguardia dei posti di lavoro, ma valore condiviso tra cooperative del consorzio Integra.

Donato Montibello, di Mediterranei, porta invece una riflessione che intreccia intelligenza artificiale e valori cooperativi. La sua è una visione umanocentrica della tecnologia, fondata sulla progettualità come valore evolutivo. “I nostri progetti devono nascere dalla consapevolezza dell’utente finale e del contesto. L’intelletto umano rimane al centro, la tecnologia deve essere collaborativa, non sostitutiva”.


Un sistema cooperativo generativo

A chiusura, un dato su tutti: 31 miliardi di euro è la magnitudo del sistema Legacoop, tra produzione e partecipazioni. Un sistema fatto di circa 1300 imprese, 550 cooperative consolidate, migliaia di soci e lavoratori.

Ma il cuore della giornata non sono i numeri. È il senso profondo di una scelta: fare cooperazione oggi significa scegliere un modello di sviluppo umano, sostenibile, plurale. Dove la formazione, la parità di genere, il ricambio generazionale e la partecipazione attiva sono elementi imprescindibili.


Conclusione: un ponte per l’Europa

“Per questo sono nate le cooperative”, per dare pari opportunità, ridurre le disuguaglianze, tenere insieme economia e umanità. Il messaggio finale è chiaro: neomutualismo non è un ritorno al passato, ma una spinta innovativa verso un’Europa più giusta e coesa.